Sceneggiatura: Bruno Enna
Disegni: Giada Perissinotto
Voto:
Piaciuta a: 11
Paperinik e il protocollo Mad Ducktor è una storia certamente non brutta ma che, a mio avviso, delude abbastanza le attese create dalla sua lunghezza (2 parti da 22 pagine ciascuna) e dal fatto che lo sceneggiatore sia addirittura il grande Bruno Enna, autore di svariate storie memorabili negli anni. Ciò che delude di questa storia è la trama, troppo densa nella parte centrale e troppo sbrigativa invece nella parte finale, con il ritorno dei nostri a Paperopoli nel giro di una tavola (da pag. 60 a 61) e il riparare le malefatte compiute da Mad Ducktor ai danni di Zio Paperone affidato ad uno scambio di battute frettoloso tra Paperino e Archimede. I dialoghi sono nella norma, niente di eccezionale, e la sceneggiatura regge bene il susseguirsi degli eventi ma senza entusiasmare granché, così come l'intera storia nel suo complesso, che va poco oltre la sufficienza.
Sceneggiatura: Gabriele Panini
Disegni: Valerio Held
Voto:
Piaciuta a: 3
Wizards of Mickey - A che cosa servono i nemici, continua nel solco dell'autoconclusiva di 4 pagine dello scorso numero. Assurda e sconclusionata, senza senso (se non con l'intento di trasmettere il solito pistolotto di messaggio educativo) esattamente come la storia della scorsa settimana, se non fosse che questa riesce addirittura ad essere qualitativamente peggiore dell'altra. Tranquillamente sorvolabile, non vi perdete proprio niente.
Sceneggiatura: Massimiliano Valentini
Disegni: Giorgio Di Vita
Voto:
Piaciuta a: 5
Topolino e la discesa del Red River è una storia d'ambientazione naturale, con Topolino e Pippo che si danno allo sport acquatico sul fiume Red River, appunto. È moderatamente avventurosa e il plot è molto ben congegnato, riservando qualche colpo di scena ben assestato e abbastanza convincente, evitando l'incombente rischio banalità . La sceneggiatura è ben scritta e, sebbene la trovata della ricerca di funghi con la fionda da parte di Pippo non sia molto felice a mio avviso, in quanto bislacca e slegata dal resto della storia, quasi una nota stonata nel complesso del plot, la storia funziona abbastanza bene, anche nei disegni di Giorgio Di Vita che s'intonano perfettamente al mood delle vicende narrate, ed è piacevole da leggere. Da segnalare la tavola finale con l'ultima vignetta a tutta pagina, davvero ben disegnata e bella da vedere.
Sceneggiatura: Valentina Camerini
Disegni: Renata Castellani
Voto:
Piaciuta a: 14
La storia di Paperino Paperotto scritta dalla brava Valentina Camerini e disegnata dall'esordiente Renata Castellani è la storia migliore della settimana, in un numero all'insegna della mediocrità complessiva delle storie ivi pubblicate. La storia in questione è davvero bella, la sceneggiatura è ben scritta nello stile inconfondibile di Valentina Camerini, il plot è bastantemente avventuroso e intrigante, soprattutto con la scoperta della meridiana nell'edificio più antico di Quack Town e la successiva costruzione di una nuova meridiana da parte dei nostri amici dietro il granaio di Nonna Papera, anche se qualche ulteriore colpo di scena non avrebbe guastato. Il finale è una piacevole sorpresa, tutto nello stile tipico di Paperino Paperotto. La storia nel suo complesso è più che buona qualitativamente e piacevolissima da leggere, però poteva puntare più in alto e osare molto di più con la materia narrativa a disposizione, potendo potenzialmente avere molto più spessore; il fatto che sia frutto e ispirata da una importante iniziativa del FAI - Fondo Ambiente Italiano rivolta alle scuole non può che confermargli un meritatissimo giudizio positivo, anche se, a mio avviso, ciò è stato piuttosto un limite che l'ha circoscritta quasi forzatamente nel genere della storia celebrativa, scritta in occasione di questo o quell'evento. In ogni caso una bella storia, più che buona.
Sceneggiatura: Carlo Panaro
Disegni: Alessandro Gottardo
Voto:
Piaciuta a: 2
Paperino, Paperoga e la minaccia ambientale è la tipica storia di Carlo Panaro, con un plot avventuroso che segue sempre i soliti schemi, sceneggiatura pulita, senza sbavature narrative, dialoghi spesso infantili che traboccano di gulp, gasp e oh: la tipica storiella di Carlo Panaro, insomma, rivolta chiaramente a un target di scolari 6-8enni. Non che sia necessariamente un difetto scrivere per quel tipo di lettori, ma Topolino è una testata giornalistica a fumetti che ha dimostrato negli anni di saper puntare molto in alto con storie di ben altro tenore e caratura scritte e disegnate da immortali maestri del fumetto Disney. Detto ciò a proposito di Carlo Panaro e del genere di storie che è solito scrivere, cose che ripeto sempre uguali ormai da gran tempo, va segnalata l'importante tematica ambientale toccata, senza pedissequi didatticismi, da questa storia, ossia la progressiva sparizione delle api e la loro imprescindibile importanza per il nostro ecosistema (cosa che dimostra che Carlo Panaro è tutto tranne che uno sceneggiatore superficiale o infantile, anzi, con un grande potenziale che spero tiri fuori di più), cosa che fa guadagnare a questa storia mezza stella in più.