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Topolino 3133

In edicola dal
9 dicembre 2015
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Voto medio storie
In breve
Copertina dedicata all'iniziativa "i Giochi di Topolino", con questo numero la Tombola di Topolino! Torna in grande stile Indiana Pipps con una storia firmata C. Panaro/De Vita, dopo le dimenticabili storie brevi degli ultimi numeri, in apertura del numero insieme a una parodia papera di "Via dalla pazza folla" realizzata da Venerus e Mazzarello. Seguono due avventure, una per Archimede e una per Topolino. Chiude il numero un'altra storia danese disegnata da Cavazzano e scritta dai McGreal. Un numero "classico" del Topo che quindi promette molto bene!
Recensione di
Lorenzo V.

Storie

  • Prima pagina storia

    Indiana Pipps e la leggenda del capolavoro

    Sceneggiatura: Carlo Panaro
    Disegni: Massimo De Vita
    Voto:
    Piaciuta a: 9

    Indiana Pipps e la leggenda del capolavoro è una storia che mi ha molto deluso, alla luce delle aspettative che avevo riposto in essa. Le premesse per una storia più che buona c'erano tutte, a partire da Indiana Pipps disegnato dal maestro Massimo De Vita, con la splendida tavola di apertura raffigurante il Mosè di Michelangelo Buonarroti accanto al suo scultore, fino all'ambientazione italiana e più precisamente romana. Poteva essere un ritorno in grande stile di un amatissimo personaggio e invece la sceneggiatura di Carlo Panaro ha ridimensionato tutto ciò, svilendolo con una delle sue classiche storielle dalla trama più che prevedibile: i dialoghi sono spesso infantili, pieni di oh, gulp, sgrunt, il plot lungo il suo svolgimento è costellato di elementi di estrema banalità e prevedibilità, la caratterizzazione dei personaggi lascia molto a desiderare, seguendo il classico schema dei buoni che si ritrovano di fronte al cattivone di turno che prima si finge buono e all'improvviso si svela cattivo, e che a questo punto, pistola in mano, spiega per filo e per segno il piano con cui li ha raggirati (ovviamente un piano banalissimo, quasi da asilo nido), con i protagonisti buoni (in questo caso Indiana Pipps e Topolino) che durante questo racconto reagiscono con una sequela di sgrunt ed espressioni indignate. Ciliegina sulla torta il solito finale, con i buoni che disarmano il cattivone e lo assicurano alla giustizia. Va da sé che un materiale estremamente prezioso come i magistrali disegni del maestro Massimo De Vita, a maggior ragione questi di Indiana Pipps che è il suo cavallo di battaglia, applicati ad un simile plot banale e scontato, sviluppato da una sceneggiatura estremamente ingenua buona per 6-8enni, sono purtroppo oggettivamente ed evidentemente sprecati, quando invece con altre sceneggiature potevano dar vita a storie di ben altra caratura e dagli esiti qualitativi estremamente migliori; peccato perché, come ho sempre sostenuto, Carlo Panaro ha dimostrato, se lo vuole, di avere tutte le capacità e la bravura di creare storie di livello molto superiore alle solite storielle a cui ci ha abituato e, con questa materia narrativa e i disegni del maestro De Vita a disposizione, ha sprecato un'occasione di scrivere una storia potenzialmente molto bella. Il voto finale non è eccessivamente punitivo proprio per premiare l'ottimo lavoro svolto dal maestro De Vita ai disegni, a fronte di una sceneggiatura palesemente inadeguata ad essi e tranquillamente sorvolabile.

  • Prima pagina storia

    Via dalla papera Folla

    Storia della settimana

    Sceneggiatura: Matteo Venerus
    Disegni: Marco Mazzarello
    Voto:
    Piaciuta a: 19

    Via dalla papera Folla è invece la storia migliore della settimana. È una parodia Disney del romanzo "Via dalla pazza folla" (Far From the Madding Crowd) del 1874 scritto da Thomas Hardy. Ovviamente la trama originale, costellata di elementi drammatici come incarcerazioni e omicidi, è stata ripulita da codesti elementi e resa adatta alla trasposizione fumettistica disneyana. La caratterizzazione dei personaggi è talvolta imprecisa e non perfettamente riuscita, ma la trama regge benissimo ed è estremamente scorrevole e credibile. Il plot è quasi perfettamente congegnato dall'inizio fino al lieto fine amoroso con ulteriore colpo di scena paperoniano finale, ed è sviluppato egregiamente da una sceneggiatura di Matteo Venerus davvero ottima. I disegni di Marco Mazzarello (per i quali solitamente non faccio follie) sono davvero azzeccati per questa storia e coronano un'operazione parodistica davvero riuscita.

  • Prima pagina storia

    Archimede e la neve antigravitazionale

    Sceneggiatura: Pietro Zemelo
    Disegni: Giorgio Di Vita
    Voto:
    Piaciuta a: 2

    Archimede e la neve antigravitazionale vede il ritorno dopo qualche numero di Pietro Zemelo, che stavolta si cimenta col genere fumettistico della storia muta, dove a parlare sono i disegni e le azioni fisiche dei personaggi; genere che a torto potrebbe essere considerato più facile da realizzare per l'assenza dei dialoghi, ma che è tutt'altro che facile proprio per l'assenza dei dialoghi parlati. L'idea di base è originale e il plot è molto ben studiato e curato, sviluppato ottimamente con una sceneggiatura che riesce a trasmettere una ironia sagace e per nulla scontata e banale; il finale poi rasenta l'esilarante. Il risultato è una storia breve più che buona che sfiora le 3,5 stelle. Davvero un ottimo lavoro, l'ennesimo di questo autore giovane e estremamente dotato che ormai abbiamo imparato a conoscere per la sua ottima penna, e che spero quanto prima apprezzeremo anche per la sua eccellente matita.

  • Prima pagina storia

    Topolino e la delizia montana

    Sceneggiatura: Marco Bosco
    Disegni: Sergio Asteriti
    Voto:
    Piaciuta a: 0

    Topolino e la delizia montana è un'altra bella storia, che eguaglia la storia precedente come valutazione. I disegni di Sergio Asteriti, prolifico artista disneyano ultraottuagenario, sono come sempre originali con il loro caratteristico tratto di matita rotondeggiante che può piacere o meno, ma che ha oggettivamente segnato una lunga epoca di fumetto Disney italiano, tutt'ora in corso. L'idea di fondo è anche qui originale (il formaggio montano dall'olezzo insopportabile per chiunque tranne che per Topolino, suo grande estimatore), il plot regge bene e non presenta eventuali incongruenze o banalità, sviluppato da una buona sceneggiatura, filando liscio fino all'ottimo finale, che risulta essere davvero originale e azzeccato e tutt'altro che scontato. Una storia quindi decisamente piacevole da leggere, ben scritta e disegnata.

  • Prima pagina storia

    Paperino e il magico riscatto

    Sceneggiatura: Carol McGreal, Pat McGreal
    Disegni: Giorgio Cavazzano
    Voto:
    Piaciuta a: 2

    Paperino e il magico riscatto, invece, si posiziona appena una sfumatura di voto sopra la mediocre storia di Indiana Pipps di Carlo Panaro. A differenza dell'ottima storia dello scorso numero, questa storia danese, anch'essa disegnata magistralmente dal grande Giorgio Cavazzano, risulta invece alquanto fumosa e piena di lacune nel plot e nel susseguirsi delle vicende narrate, che non sono appieno convincenti e lasciano perplessi, così come tutta la sceneggiatura di Carol e Pat McGreal; in particolare le varie parti della storia sembrano scollegate tra loro e senza legami, soprattutto a causa del veloce passaggio dall'una all'altra senza preavviso alcuno e completezza narrativa. Anche la caratterizzazione dei personaggi lascia a desiderare, soprattutto nei personaggi secondari come il custode della banca degli oggetti magici e il suo assistente. Il finale poi è estremamente sbrigativo, direi eccessivamente, e lascia, almeno in me, molti quesiti aperti e questioni irrisolte. Sono rimasto un po' deluso, visto il tenore solitamente medio alto delle storie scritte da Carol e Pat McGreal, ma va detto che questa storia è comunque molto movimentata e avventurosa e i disegni del maestro Giorgio Cavazzano valgono pur sempre la sua lettura.

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