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Topolino 3129

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11 novembre 2015
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Voto medio storie
In breve
Continua la nuova saga di Pk "Il raggio nero" di Artibani/Pastrovicchio/Monteduro con la seconda puntata! Per il resto solo altre 3 storie: Zio Paperone torna nel Klondike, un nuovo episodio della serie su "L'album fotografico di Indiana Pipps" e Tip e Tap per la giornata dell'amicizia.
Recensione di
Lorenzo V.

Storie

  • Prima pagina storia

    PK: Il raggio nero - Seconda puntata

    Storia della settimana

    Sceneggiatura: Francesco Artibani
    Disegni: Lorenzo Pastrovicchio
    Colori: Max Monteduro
    Voto:
    Piaciuta a: 21

    La seconda puntata di PK - Il raggio nero, prosegue nel solco della puntata precedente. Una storia davvero bella e di altissima qualità, che rispetto alla puntata di apertura della saga non presenta nel plot alcun adagiamento o elemento di stanchezza narrativa, come talvolta succede nelle trame molto lunghe e complesse che si sviluppano nell'arco di più puntate. La sceneggiatura di Francesco Artibani è eccellente, in particolare il suo punto di forza, secondo me, sono i dialoghi, brillanti e serrati battuta dopo battuta; lo scambio di battute tra PK e la burbera intelligenza artificiale che lo accompagna in queste avventure, soprattutto, è gustoso e magistralmente congegnato, toccando vette qualitative molto alte. I disegni di Lorenzo Pastrovicchio sono perfetti e, coniugati ai colori di Max Monteduro, danno vita a delle splash pages, delle vignette a tutta pagina (talvolta anche a due pagine) davvero spettacolari. Attendo quindi impaziente gli sviluppi di questa appassionantissima saga nelle prossime puntate, sicuro che le attese mie e di altre migliaia di lettori fan di PK non verranno deluse. Avanti così con PK - Il raggio nero.

  • Prima pagina storia

    Zio Paperone e il tuffo nella gioventù

    Sceneggiatura: Carlo Panaro
    Disegni: Roberto Vian
    Voto:
    Piaciuta a: 5

    Zio Paperone e il tuffo nella gioventù è una bella storia, ancora dell'instancabile Carlo Panaro, autore Disney prolificissimo di storie (quasi sempre di paperi) ormai da decenni. La storia in questione vede Zio Paperone e nipoti coinvolti in un avventura "aurea" nel Klondike, teatro della nascita della leggendaria fortuna dello Zione, dove vi ha trovato la leggendaria pepita "Uovo d'anatra" che ha dato avvio alla sua scalata ai vertici della finanza mondiale. E proprio questa pepita è in qualche modo protagonista della storia, dal momento che un vecchio amico dello Zione, che non ha mai lasciato il Klondike e l'attività di cercatore d'oro, si trova in difficoltà con la sua miniera a causa di un crollo con conseguente infortunio a un braccio e col saldo di un debito bancario, gestito da un banchiere disonesto che mira ad appropriarsi della concessione mineraria del vecchio cercatore. Questo amico di vecchia data ha salvato Zio Paperone da un ladro ai tempi della corsa all'oro a Dawson e gli ha espresso la volontà di continuare a cercare oro fino a quando non avesse trovato una pepita più grande dell'Uovo d'anatra dello Zione. Fin qui il tenore qualitativo della storia è medio-alto, a tratti evocativo di altri tempi passati (grazie anche ai disegni in stile barksiano di Roberto Vian), il seguito (l'arrivo di Zio Paperone e nipoti e le peripezie per aiutare l'amico in difficoltà) fa registrare un declino, dal momento che il modo in cui Zio Paperone aiuta l'amico, facendo saltar fuori dalla miniera montagne d'oro come se niente fosse, risente di poca credibilità narrativa e di una certa dose di banalità e ingenuità nel plot e di conseguenza nella sceneggiatura. Comunque tutto finisce bene, il banchiere disonesto non la spunta, la miniera è salva e con un colpo di scena finale esce fuori anche un pepitone che realizza il sogno di una di una vita del vecchio cercatore. Il risultato finale è una storia di livello più che sufficiente e piacevole da leggere, sopra il target medio di Carlo Panaro, che seppure con qualche banalità e ingenuità di troppo nella seconda parte della storia e un finale troppo frettoloso, alza il tiro rispetto alle sue tipiche storielle infantili con una storia nel complesso buona e che, nella trama e nell'ambientazione, grazie anche ai disegni azzeccati di Roberto Vian, fa respirare un po' di aria barksiana d'altri tempi.

  • Prima pagina storia

    L'album fotografico di Indiana Pipps - Lo specchio magico

    Sceneggiatura: Bruno Sarda
    Disegni: Giorgio Di Vita
    Voto:
    Piaciuta a: 1

    L'album fotografico di Indiana Pipps - Lo specchio magico, è la seconda storia di questa nuova serie di Bruno Sarda e Giorgio Di Vita. Il plot non brilla per originalità, la sceneggiatura è nel complesso buona, ma la storia mostra qualche punto debole, dovuto soprattutto a poca inventiva nella trama che lascia spazio a qualche elemento di ingenuità, e si ferma poco sotto la sufficienza.

  • Prima pagina storia

    Tip e Tap e la giornata dell'amicizia

    Sceneggiatura: Silvia Gianatti
    Disegni: Gigi Piras
    Voto:
    Piaciuta a: 0

    Tip e Tap e la giornata dell'amicizia è invece, secondo me, la storia peggiore della settimana. Senza dilungarsi troppo cercando di raccontarne la trama, basti dire che è la classica storiella infantile, come ogni ne capitano sulle pagine di Topolino, scritta e pubblicata con l'intento di dare un messaggio educativo e che finisce col propinarci un pistolotto, in questo caso sul valore dell'amicizia. Il plot è scadente, la sceneggiatura non fa meglio, e le varie parti della storia non hanno un vero collante che le tenga insieme, dal momento che l'unico intento della storia è portarci alla tavola finale dove tutti i personaggi vivono felici e contenti e, soprattutto, amici del cuore. I disegni di Gigi Piras non mi impazzire in generale con il loro tratto di matita un po' grezzo e, in particolare, in questa storia non mi entusiasmano granché.

  • Prima pagina storia

    Paperino e Paperoga naufraghi fuori rotta

    Sceneggiatura: Pietro Zemelo
    Disegni: Donald Soffritti
    Voto:
    Piaciuta a: 2

    Paperino e Paperoga naufraghi fuori rotta è invece la seconda storia migliore di questo numero. Pietro Zemelo firma una sceneggiatura davvero ottima, basata su un'idea di base e un plot apparentemente semplici ma invece, a un'occhiata più attenta, molto studiati e ben congegnati dall'autore. La comicità di questo Paperoga è talmente brillante e intelligentemente spassosa da reggere alla grande il confronto con le "comiche" capolavoro del grande Sio di qualche numero fa. I disegni di Donald Soffritti sono la quintessenza della comicità e non si poteva scegliere disegnatore migliore per una storia con un tale tenore di intelligente comicità. Complimenti quindi a Pietro Zemelo che ha dimostrato di essere uno sceneggiatore completo, capace di spaziare dal drammatico di Topolino e l'albero di Holly al romantico di Ciccio e l'emozione di un'attesa, passando adesso per la comicità di questa storia, il tutto affrontato sempre, di genere in genere, con una scrittura magistralmente studiata che denota grande perizia e impegno nell'ideazione e nella stesura delle storie. Che dire? Complimenti a Pietro Zemelo, che spero presto di vedere su Topolino da autore completo, visto che, oltre a scrivere eccelse sceneggiature, anche come disegnatore non scherza, anzi, dal momento che disegna da Dio; complimenti ancora, quindi, in attesa della prossima magnifica avventura disneyana che ci regalerà.

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