Sceneggiatura: Teresa Radice
Disegni: Stefano Turconi
Voto:
Piaciuta a: 35
Pippo reporter - Il rustico cavallerizzo è l'ultimo episodio della fortunata serie creata da Teresa Radice e Stefano Turconi, per meglio dire un episodio capolavoro. È una storia davvero ben scritta e disegnata, la sceneggiatura, sebbene dilatata lungo 42 pagine, è magnifica e non conosce momenti di stanchezza o adagiamento. Non siamo ai livelli di "La piuma d'oro" (che a suo tempo ho recensito nel mio blog ) o, ancor di più, della recente "Estate a Green Pond", però le 4,5 stelle le merita tutte: il plot è eccellentemente congegnato e le varie fasi della storia scorrono senza difficoltà di alcun tipo, ma sono le ultime tre tavole, con l'incontro tra Topolino e Pippo e l'inizio della loro amicizia, a far guadagnare a questa bellissima storia l'Olimpo del fumetto Disney. L'ultima, emozionante, tavola in particolare, con Pippo che immagina le future avventure che effettivamente poi vivrà con Topolino negli anni, e si immagina ultracentenario col suo nuovo amico mentre le racconta a un gruppo di bambini estasiati, è un capolavoro nel capolavoro. "Allora, tutto cominciò con un topo..." è la citazione disneyana che conclude questa storia e tutta la serie di Pippo reporter, ponendola come propedeutica all'intera ultraottuagenaria vita dei personaggi immortali creati dal maestro Walt Disney, una rappresentazione dei prodromi di tutte le fantastiche avventure che ci avrebbero accompagnato nei decenni fino ai giorni nostri. Semplicemente un Capolavoro, che pone una seria tara sul Topolanno mensile e annuale.
Sceneggiatura: Roberto Moscato
Disegni: Ottavio Panaro
Voto:
Piaciuta a: 2
Paperino papero (poco) al TOP è una storia piacevole da leggere. L'idea di fondo e il plot con il quale la si sviluppa è decisamente abusata, per non dire trita e ritrita, ossia i nostri alle prese con reality show e problemi legati all'andamento dell'audience delle televisioni di Zio Paperone eternamente contrapposte a quelle di Rockerduck. Detto ciò, rimane poco altro da dire, la sceneggiatura tiene bene il passo delle varie fasi della storia, ma non senza momenti di stasi qua e là : il problema di fondo è la banalità che questa storia sprizza da ogni parte. Comunque la storia nel suo complesso non dispiace, non è fatta poi tanto male, i dialoghi sono ben orchestrati e pongono questa storia abbastanza sopra la sufficienza, nonostante il finale deludente e estremamente scontato.
Sceneggiatura: Gabriele Panini
Disegni: Valerio Held
Voto:
Piaciuta a: 1
Wizards of Mickey - Il senso della famiglia è decisamente la storia peggiore della settimana. Si tratta di una storia di 4 pagine, senza capo né coda, che vede protagonisti Paperino e Qui, Quo e Qua in versione "maghetti". Il plot è praticamente inesistente, la sceneggiatura si regola di conseguenza con esiti decisamente pessimi. Ma quello che più rende questa storia di bassa qualità è l'uso del nome della gloriosa saga dei Wizards of Mickey per asservirla ad una storiella pessima che più che una storia è un pretesto per propinare il solito, banale e scontato messaggio educativo; cosa resa ancora più sgradita dal fatto che questa storiella a marchio Wizards of Mickey arriva dopo la straordinaria storia Mondimontagne dello scorso numero. Davvero una delusione.
Sceneggiatura: Gabriele Mazzoleni
Disegni: Gigi Piras
Voto:
Piaciuta a: 6
Basettoni e la stella del cinema è una storia a mio avviso controversa. Si muove sul filo della mediocrità , con un plot movimentato (forse troppo) ma non convincente perché troppo forsennato. La sceneggiatura è ben scritta e regge abbastanza bene le varie fasi della storia, però scade nella banalità del già visto, risultando decisamente poco credibile a livello di trama; una trama zeppa di stramberie, tale da ricordare i famigerati "Andiamo al cinema" di qualche tempo fa, che i disegni di Gigi Piras, con il loro tratto spesso sbarazzino, sembrano amplificare.
Sceneggiatura: Augusto Macchetto
Disegni: Alessandro Del Conte
Voto:
Piaciuta a: 3
Paperone e il grande affare del G.A.S.P. è invece una storia davvero bella. Anche qui si potrebbe obbiettare di trovarsi davanti a un'ambientazione e un'idea di base trite e ritrite: l'ambientazione paperopolese, Zio Paperone alle prese con un problema e Archimede che sforna un'invenzione ad hoc per risolverlo; invenzione della quale lo zione abusa, provocando un sacco di guai, che però alla fine spesso risultano essere provvidenziali e fonte di guadagno per Zio Paperone. Ma a mio avviso si farebbe un errore grossolano. Questo perché il bravissimo Augusto Macchetto sa rendere sempre più viva e come nuova la materia trattata, scrivendo ottime sceneggiature che sviluppano un plot reso sempre più intrigante dal modo in cui egli lo congegna e che, uniti a dialoghi brillanti e intelligenti come solo lui li sa scrivere, danno vita ogni volta ad indimenticabili avventure papere; il tutto coronato da un finale che, senza risultare pretenzioso o smielato, si profonde e si lascia andare ad un tocco di poeticità . È il caso, in tutto e per tutto come sopra descritto, anche di questa ultima, bellissima storia che il maestro Augusto Macchetto ci ha regalato. Degni di menzione gli ottimi disegni di Alessandro Del Conte e la bellissima, ultima tavola della storia, con il sole che fa capolino tra le nubi dopo tanto grigiore.