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Il Paperopardo - Riflessioni sul genere della parodia Disney dei capolavori letterari e cinematografici

Lorenzo V. 10 giugno 2016 storie, topolino, riflessioni

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Il Paperopardo è oggettivamente un'ottima storia, la storia migliore della settimana. È però una storia particolare, appartenente ad uno specifico genere fumettistico, sulla quale desidero soffermarmi per esporre alcune riflessioni in merito alla forma e al contenuto. Ecco di seguito una breve analisi.

Come intuibile dal titolo, è una parodia del romanzo "Il Gattopardo"; ed è proprio su questo che si concentrano le mie perplessità. La sceneggiatura di Marco Bosco è più che ottima e regge bene dall'inizio alla fine, senza evidenti incongruenze narrative o momenti di adagiamento nella trama. I disegni di Giada Perissinotto sono bellissimi, e la copertina di questo numero dedicata alla parodia in questione, raffigurante il ballo di Angelica e Tancredi (Paperina e Paperino) è un piccolo capolavoro, fortemente evocativo. 

Pagina 13 Topolino 3158

In teoria sembrerebbe tutto a posto, ma in realtà, nonostante il rating molto alto assegnato a questa bella storia, non posso non sentirmi pervaso da un forte senso di insoddisfazione, come quello che si prova di fronte ad una grande occasione sprecata. Perché questo Paperopardo è una grandissima occasione sprecata.

Nell'immaginario collettivo dire il Gattopardo significa dire due cose: un capolavoro della nostra letteratura italiana e, forse ancor più, un altro grandissimo capolavoro, quello omonimo cinematografico di Luchino Visconti. Con questi immensi capolavori a disposizione, per scrivere una parodia Disney del Gattopardo ci si trova di fronte a molteplici e complicate scelte, ma la materia narrativa derivata da essi, se ben utilizzata, permette di scrivere una storia capolavoro. Cosa non avvenuta, a mio avviso, in questo caso. 

Pagina 38 Topolino 3158

Quando ho saputo di questa parodia ho subito fantasticato e quando ho avuto tra le mani il Topolino, vedendo quella stupenda copertina di cui ho già parlato, ho iniziato a fantasticare ancora di più; all'interno però ad attendermi c'era una storia di 31 tavole, ottimamente scritta e disegnata, questo è innegabile, ma lontanissima da quello che mi aspettavo. Perché per me "Il Paperopardo" avrebbe dovuto e potuto essere un capolavoro di fumetto, un kolossal topoliniano che si rifacesse nella sceneggiatura molto di più, pur nell'ambito della parodia, al romanzo e al capolavoro visconteo da esso tratto; il film di Visconti inoltre forniva graficamente infiniti spunti per delle vignette a tutta pagina e delle splash pages indimenticabili (pensate alla scena del ballo tra Angelica e Tancredi, qui appena accennato nella vignetta finale, o agli scenari fastosi della tenuta di Donnafugata e alle vignette mozzafiato che ne sarebbero potute venire fuori).

Pagina 44 Topolino 3158

A mio avviso, questa parodia necessitava minimo di almeno il doppio delle 31 tavole qui impiegate, magari divise in due parti o puntate, per poter contenere la grandezza complessiva dell'opera che si stava parodizzando, e di un approccio di maggiore spessore alla materia narrativa gattopardesca, e non alquanto superficiale come in questo caso, dove il Gattopardo è sminuito e troppo svilito. Ne poteva quindi venire fuori una signora parodia di almeno 60-70 tavole, molto più fastosa graficamente e sostanziosa nella sceneggiatura, con il talento riconosciuto di Marco Bosco nello sceneggiare e l'immensa bravura di Giada Perissinotto (che disegna un'Angelica-Paperina a dir poco stupenda) ai disegni a disposizione, con margini di ironia, tipici delle parodie Disney italiane, potenzialmente infiniti; una parodia insomma da almeno 4,5 stelle, che sarebbe immediatamente entrata di diritto negli annali del fumetto Disney italiano e non solo.

Ne è invece venuta fuori una storia troppo breve, ottima nella sceneggiatura e nei disegni, ma troppo superficiale e che di gattopardesco, seppur disneyanamente rivisitato, ha molto poco, che sfonda comunque la soglia delle 4 stelle abbondanti e conquista meritatamente la vetta di Topolino n. 3158.

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