Cover

Cover Topolino 3146
Concept
Silvia Ziche
Disegno
Silvia Ziche
Colore
Andrea Cagol

Cover variant
Cover variant Topolino 3146

Informazioni

Topolino 3146

In edicola dal
9 marzo 2016
Da acquistare?
Subito!!!
Voto medio storie
In breve
Disponibile anche con cover variant "effetto pietra" - Arriva l'attesa parodia di Asterix firmata da Tito Faraci e Silvia Ziche: Topolinix e lo scambio di Galli!! Casty autore completo con una particolare storia "girata" in soggettiva! Iniziano i festeggiamenti per i 20 anni di Pk anche su Topolino: per le prossime 6 settimane altrettante storie realizzate dal team Sisti/Lavoradori/Monteduro ci faranno rivivere PKNA in attesa della nuova storia di PKNE! In chiusura di questo ricco numero una storia danese disegnata dal maestro Cavazzano, sequel di una storia del lontano 2012!
Recensione di
Lorenzo V.

Storie

  • Prima pagina storia

    Topolinix e lo scambio di Galli

    Sceneggiatura: Tito Faraci
    Disegni: Silvia Ziche
    Voto:
    Piaciuta a: 10

    Topolinix e lo scambio di galli è la seconda storia migliore della settimana, posizionandosi appena una sfumatura di voto sotto Topolino e qualcosa nel buio. Questa storia vede il ritorno, finalmente, di Tito Faraci sulle pagine del nostro settimanale preferito, un anno dopo Dylan Top e ancora una volta con una parodia. In questo caso la parodia è del mitico Astérix di Goscinny e Uderzo. Il plot è ottimamente congegnato in tutte le sue parti e regge perfettamente dall'inizio alla fine, senza incongruenze o momenti di adagiamento nella trama, cosa non da poco considerata la notevole lunghezza di questa storia (ben 44 tavole). Uno dei tantissimi pregi di questa storia è l'estrema scorrevolezza, le 44 pagine volano in un soffio; questo è merito della magnifica sceneggiatura del bravissimo Tito Faraci, che ha saputo creare con maestria una trama accattivante e intrigante ma fondamentalmente semplice, senza indugiare in fronzoli narrativi, ma procedendo diretto al punto nel susseguirsi delle vicende narrate. Ma il vero punto di forza di questa sceneggiatura sta nel mix tra una inedita caratterizzazione dei personaggi disneyani come siamo abituati a conoscerli (non dico altro per non spoilerare la trama) e i brillantissimi dialoghi: un mix che sfocia in una comicità intelligente e micidiale, che travolge il lettore e lo trascina con sé in una carambola di gag irresistibili. Ma a dare il contributo decisivo per la riuscita di questa operazione parodistica in chiave comica sono i disegni della grandissima Silvia Ziche, che, con il loro inconfondibile tratto di matita brioso, scatenato, scanzonato e innatamente comico, coronano il magistrale lavoro svolto da Tito Faraci con la sceneggiatura. Che dire infine? Non posso che fare i complimenti a Tito Faraci per la magnifica sceneggiatura di questa bellissima e riuscitissima parodia, che entra di diritto negli annali del fumetto Disney italiano e non solo, e non poteva essere altrimenti trattandosi di lui, un maestro della scrittura creativa a pieno titolo, visto che la sua penna magistrale ed estremamente versatile, capace di spaziare dal drammatico-noir al comico sfrenato e brillante, ormai da decenni ci delizia con delle vere e proprie perle, dei capolavori di fumetto diventati cult e che lo hanno consacrato come uno dei migliori sceneggiatori italiani (non solo Disney) in circolazione, e complimentarmi ovviamente anche con la mitica Silvia Ziche, la cui maestria ed immensa bravura dimostrata nell'arco degli ultimi decenni parlano da sole. Una stupenda e gustosissima parodia di Astérix quindi, che rasenta le 4,5 stelle, fermandosi appena una sfumatura di voto sotto il piccolo capolavoro di Casty, e arriva a sfiorare meritatamente la vetta di questo numero.

  • Prima pagina storia

    Topolino e qualcosa nel buio

    Storia della settimana

    Sceneggiatura: Casty
    Disegni: Casty
    Voto:
    Piaciuta a: 25

    Topolino e qualcosa nel buio è la storia migliore della settimana, di misura, appena una sfumatura di voto sopra la bellissima parodia di Tito Faraci e Silvia Ziche. L'idea di fondo è originalissima, il plot è magistralmente studiato e congegnato, ed è sviluppato da una sceneggiatura capolavoro che risulta estremamente coinvolgente, intrigante e carica di suspense. La sceneggiatura, firmata da Casty autore completo (anche dei disegni), è un vero e proprio gioiello di scrittura creativa, capace di catapultare il lettore in un'atmosfera buia (e non uso questo aggettivo a caso), noir, che rasenta in alcuni momenti il thriller, dove nessun particolare è lasciato al caso (come sempre quando si tratta di Casty), e regge perfettamente dall'inizio alla fine nell'arco della sua notevole lunghezza, ben 35 tavole, senza alcuna incongruenza o momento di stanchezza narrativa, anzi, riuscendo a tenere il lettore incollato alla storia in un'aura di suspense studiata a puntino e degna del migliore Hitchcock, come solo Casty sa fare. I punti cardinali cui Casty fa riferimento nel creare i suoi capolavori a fumetti, sia nello scrivere le sceneggiature sia nello stile dei disegni e del suo tratto di matita, sono, come abbiamo imparato leggendo le sue storie negli anni, il Romano Scarpa più thriller e il Floyd Gottfredson degli anni d'oro del fumetto Disney americano, tra il 1930 e il 1950; ma Casty non imita e non emula questi punti di riferimento, bensì assorbe da essi tutto quello che può per poi dare vita ad uno stile suo, unico e inconfondibile, con esiti a dir poco eccelsi, come possiamo vedere con questa stupenda storia e con tantissime altre storie passate. Posso affermare, senza tema di smentita, che Casty è il migliore e più grande autore Disney completo (soggetto, sceneggiatura, disegni e colori) italiano e non solo, e non lo dico solo perché è il mio preferito (dopo Romano Scarpa) ma perché è evidente agli occhi di tutti. I suoi disegni sono una gioia per gli occhi per chi, come me, è cresciuto a pane, Romano Scarpa e Floyd Gottfredson, e in questa storia raggiungono dei livelli qualitativi davvero alti. Senza spoilerare la trama, posso solo dire che il colpo di genio in questa storia è dato dalla narrazione attraverso la raffigurazione in soggettiva, dal punto di vista del casco-videocamera di Pippo e anche di altri personaggi: un vero e proprio tocco da maestro che, unito alla eccelsa sceneggiatura e ai magistrali disegni, fa fare alla storia quel salto di qualità decisivo per farla entrare negli annali del fumetto Disney italiano e non solo, facendole guadagnare 4,5 meritatissime stelle e raggiungere la vetta di questo numero. Ancora complimenti quindi al grandissimo Casty, che non finisce mai di sorprenderci ed emozionarci con la sua immensa arte, e spero non smetterà mai di farlo.

  • Prima pagina storia

    Pk Tube - Episodio 1

    Sceneggiatura: Alessandro Sisti
    Disegni: Alberto Lavoradori
    Colori: Max Monteduro
    Voto:
    Piaciuta a: 2

    PK Tube - Episodio 1 è invece, mi piange il cuore a dirlo, la storia peggiore della settimana. L'idea di base è quella di celebrare il ventennale della nascita di PK, che cade il 14 marzo, con 6 corti da 10 pagine ciascuno, di cui questo è il primo; però devo dire che, alla luce di quanto ho visto e letto, piuttosto che celebrare PK lo si affossa spietatamente. Il plot non è malpensato, nelle intenzioni, e si ferma nella mediocrità, intesa come posizione a metà tra alto e basso, tra buono e insufficiente. La sceneggiatura fa quel che può, ed è assolutamente sotto la media, solitamente molto alta, di Alessandro Sisti, visto che la trama è poco definita e molto banale, anche se a ben guardare ha un suo perché; ma ad affondare definitivamente questo primo corto di PK sono i disegni di Alberto Lavoradori. Nell'editoriale che precede la storia, si dice che a creare l'avventura numero zero di PK il 14 marzo 1996 fu proprio il trio autore di questo corto, ossia Alessandro Sisti sceneggiatore, Alberto Lavoradori ai disegni e Max Monteduro ai colori; sempre in questo editoriale Lavoradori viene definito "genio visionario". Io sono un grandissimo fan di PK fin dalla sua nascita nel 1996 e ho la collezione di tutti i numeri di PKNA usciti negli anni successivi, che conservo gelosamente, ed è proprio per questo che sono critico verso questa storia. Ricordo con piacere le storie di PKNA disegnate da Alberto Lavoradori a suo tempo, e devo dire che, anche se non è mai stato uno dei miei disegnatori preferiti, disegnava PK veramente bene e il suo tratto di matita poteva meritarsi a pieno titolo l'aggettivo "visionario"; ma negli anni questo tratto di matita è diventato sempre più approssimativo fino a scadere quasi nello scarabocchio, nell'abbozzato, come possiamo tranquillamente vedere nelle sue storie pubblicate su Topolino negli ultimi anni, e questa storia non fa eccezione. Il PK di questo corto rispetto a quello che Lavoradori disegnava su PKNA è assolutamente irriconoscibile, i disegni più che visionari sono approssimativi, fatti di linee dritte che bruscamente vengono interrotte e s'intersecano con altre linee dritte, con un tratto di matita estremamente duro e geometrico che colpisce bruscamente l'occhio del lettore. Concludendo posso solo dire che, da grande fan di PK ed estimatore delle ultime tre saghe (Potere e potenza, Gli argini del tempo, Il raggio nero), sono molto deluso da questa storia, che offende l'altissimo livello qualitativo raggiunto dalle tre saghe prima citate e dalla serie storica di PKNA, usando il glorioso personaggio di PK al fine di festeggiarlo, ma, piuttosto che tributargli quel che si merita con una storia come si deve, finisce per asservirlo ad una storia breve senza capo né coda, di evidente scarsa qualità. Spero che i prossimi corti siano migliori di questo, ma se il plot e la sceneggiatura non alzano il tiro, evitando trame facili e quasi senza senso come questa che scadono nella banalità, e i disegni non diventano più definiti e meno approssimativi e scarabocchiati, la vedo davvero dura. Intanto non posso fare altro che prendere atto del basso livello qualitativo di questo primo corto che si ferma sulla soglia della mediocrità a quota 2,5 stelle.

  • Prima pagina storia

    Paperino e i colori della città

    Sceneggiatura: Carol McGreal, Pat McGreal
    Disegni: Giorgio Cavazzano
    Voto:
    Piaciuta a: 0

    Paperino e i colori della città è una storia danese davvero bella. Essa è l'ideale sequel di un'altra storia danese pubblicata nel 2012 su Topolino n. 2949 (Paperino e la caccia ai colori scomparsi), scritta sempre dai bravi Carol e Pat McGreal e disegnata dal maestro Giorgio Cavazzano. Il plot è ottimamente congegnato in tutte le sue parti e la sceneggiatura che lo sviluppa è scritta davvero bene. Senza spoilerare, posso dire che uno dei meriti di questa storia è il messaggio educativo dell'uguaglianza tra tutti, senza distinzioni di "colore" (e leggendo la storia capirete perché ho usato proprio questo sostantivo), trasmesso senza alcuna pedanteria ed evitando il melenso in cui era facile scadere. La caratterizzazione dei personaggi è ottima e azzeccata, soprattutto quella di Paperino, sempre il solito pasticcione impulsivo, e dei tre nipotini, al contrario razionali e giudiziosi anche se non avulsi da disavventure e imprevisti. Ma quel che mi preme lodare sono i magnifici disegni che il maestro Giorgio Cavazzano ha magistralmente creato, con il suo tratto di matita inconfondibile, chiaro e pulito. Ne approfitto per lanciare ancora una volta il solito appello: ma quando vi deciderete a far tornare il maestro Cavazzano sulle pagine di Topolino? Vi sembra possibile che un tal genio del fumetto Disney internazionale sia esiliato dalla pubblicazione disneyana più importante d'Italia, relegato a disegnare storie straniere, e che per poter ammirare la sua arte in Italia dobbiamo attendere la pubblicazione di queste storie storie danesi? Detto ciò, non posso che complimentarmi con Carol e Pat McGreal per l'ottima sceneggiatura e con il maestro Giorgio Cavazzano per i disegni eccelsi, che fanno guadagnare alla storia 3,75 meritatissime stelle.

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