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Topolino 3137

In edicola dal
6 gennaio 2016
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Voto medio storie
In breve
Cover dedicata alla fine delle feste e all'inizio del campionato di calcio, tema anche della storia di apertura di Riccardo Secchi e Nicola Tosolini. Nuovo episodio dell'Album fotografico di Indiana Pipps. Tra le altre anche una storia di Vitaliano e una di Giulio D'Antona.
Recensione di
Lorenzo V.

Storie

  • Prima pagina storia

    Paperino e il futuro campione

    Sceneggiatura: Riccardo Secchi
    Disegni: Nicola Tosolini
    Voto:
    Piaciuta a: 11

    Paperino e il futuro campione è la seconda storia migliore della settimana, appena una sfumatura di voto sotto "Zio Paperone (e Battista) e l'Organipotogramma". Solitamente sono critico verso le storie d'argomento calcistico, ma questa storia mi ha piacevolmente sorpreso. L'ambientazione calcistica è un elemento prevalente ma non predominante in questa bella storia, poiché il calcio serve come mezzo per poter dipingere l'evoluzione caratteriale dei personaggi, in questo caso Quo sopra tutti e Paperino: il primo si monta la testa credendo di essere diventato un astro nascente del calcio internazionale e il secondo fa sogni di gloria, e di ricchezza, basati sulla futura carriera del nipote. I rapporti tra Quo e i fratelli sembrano incrinarsi fino a rompersi, ma alla fine i buoni sentimenti e ciò che davvero conta nella vita prevarranno, portando ad un finale che soddisfa appieno e accontenta tutti, senza con ciò ricorrere al melenso e allo scontato. Il plot è ottimamente congegnato e regge benissimo dall'inizio alla fine senza accusare un minimo momento di stanchezza narrativa o incongruenza, la sceneggiatura di Riccardo Secchi è anch'essa ottima e davvero ben scritta, e i disegni di Nicola Tosolini sono belli da vedere e azzeccati per il mood "solare" di questa storia. Nel complesso un'ottima storia quindi, di livello medio-alto, che sfiora la vetta di questo numero.

  • Prima pagina storia

    Zio Paperone (e Battista) e l'Organipotogramma

    Storia della settimana

    Sceneggiatura: Fausto Vitaliano
    Disegni: Graziano Barbaro
    Voto:
    Piaciuta a: 13

    Zio Paperone (e Battista) e l'Organipotogramma è invece la storia migliore della settimana, poco sopra e quasi pari merito con la storia precedente. Fausto Vitaliano dà vita qui ad un'ottima storia, con un plot originale e fuori dalla media, perfettamente congegnato dalla prima all'ultima tavola, sviluppato da una sceneggiatura più che ottima. I dialoghi sono brillanti e conoscono qua e là momenti e guizzi di genialità; la caratterizzazione di Zio Paperone e di Battista, che gli fa praticamente da spalla, è riuscitissima, quasi da perfetto duo comico, intendendo con ciò una comicità intelligente, acuta e brillante. Senza spoilerare, posso solo dire che è un'ottima storia, che rasenta le 4 stelle piene e raggiunge la vetta di questo numero. I disegni di Graziano Barbaro si prestano bene a questa storia, con quel tratto matita che sembra scarabocchiare i contorni delle figure, e sanno rendere l'atmosfera generale della storia.

  • Prima pagina storia

    L'album fotografico di Indiana Pipps - La balalaika degli invincibili

    Sceneggiatura: Giorgio Figus
    Disegni: Federico Bertolucci
    Voto:
    Piaciuta a: 0

    L'album fotografico di Indiana Pipps - La balalaika degli invincibili, è l'ennesima storia di questa saga creata da Bruno Sarda e Giorgio Figus. In genere si tratta di storie brevi (in questo caso 12 pagine) che si mantengono sulla mediocrità, ma La balalaika degli invincibili invece è una buona storia, dal plot moderatamente avventuroso, con una buona sceneggiatura e con un valore aggiunto: i disegni, secondo me, ottimi di Federico Bertolucci, la cui bravura già altre volte ho lodato e apprezzato. Questa storia quindi, con la sua scorrevolezza della trama e gli ottimi disegni, sebbene sia una storia breve senza troppe pretese, guadagna una sufficienza abbondante.

  • Prima pagina storia

    Paperoga e il grande colpo... di sonno

    Sceneggiatura: Giorgio Fontana
    Disegni: Maurizio Amendola
    Voto:
    Piaciuta a: 0

    Paperoga e il grande colpo... di sonno è la terza storia topoliniana dello scrittore Giorgio Fontana, che si inserisce ormai a pieno titolo nel novero degli sceneggiatori di fumetti disneyani. Dopo due storie brevissime (7 e 4 pagine) finalmente vediamo Giorgio Fontana alle prese con un soggetto e una sceneggiatura di media lunghezza (in questo caso 20 pagine). Sebbene non ci fossero dubbi, almeno da parte mia, la sua penna non perde la brillantezza e la bravura dimostrata nelle due storie precedenti. Il plot è più che ottimo e congegnato in modo quasi geniale, ed è reso egregiamente da una altrettanto ottima sceneggiatura, che sviscera appieno la comicità travolgente e brillante al tempo stesso di questo Paperoga, in perfetta forma come non lo vedevo da molto tempo in una storia topoliniana. I disegni di Maurizio Amendola applicati a storie papere di questo tipo sono il massimo che si può desiderare e coronano un ottimo lavoro, una storia davvero bella e pienamente riuscita: un'impresa che solo una penna esperta come quella di Giorgio Fontana poteva intraprendere ed eseguire con tali risultati, centrando appieno l'obiettivo di una storia intelligentemente comica e spassosa.

  • Prima pagina storia

    Pippo, Topolino e il buon nome del bis-bis

    Sceneggiatura: Giulio D'Antona
    Disegni: Ottavio Panaro
    Voto:
    Piaciuta a: 6

    Pippo, Topolino e il buon nome del bis-bis è una storia più che buona e piacevole da leggere, intrigante al punto giusto. Giulio D'Antona firma un'ottima sceneggiatura, nella quale la sua penna esperta risalta evidente. Senza spoilerare la trama della storia, posso dire che il plot è davvero ben congegnato e molto movimentato e avventuroso. La sapiente sceneggiatura di Giulio D'Antona esalta gli elementi intriganti insiti nella trama e rende tutta la vicenda narrata molto accattivante e piacevole da leggere, con momenti di suspense. La trama regge perfettamente senza momenti di adagiamento o cedimenti narrativi, portando senza fatica il lettore dalla prima all'ultima tavola, i colpi di scena non mancano e il finale è piacevolmente sorprendente, senza risultare banale o scontato. I disegni di Ottavio Panaro non mi fanno impazzire, soprattutto per quel tratto di matita che rende sempre esageratamente accigliati i personaggi, però fanno comunque la loro bella figura. Un'ottima storia dunque, che merita 3,5 stelle abbondanti pari merito con la storia precedente.

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